Cenni Storici


Marina Militare 
Servizio
Costruita dalla Navalmeccanica nel cantiere navale di Castellammare di Stabia, l'unità impostata il 10 giugno 1965 è stata varata il 5 febbraio 1967 e consegnata alla Marina Militare il 12 luglio 1969. Dopo avere raggiunto per la prima volta la sua base operativa di Taranto il 30 ottobre, il 4 novembre, cinque giorni dopo, riceveva a Trieste la Bandiera di Combattimento, donata dalla città di Vittorio Veneto.

Dopo appena un anno di servizio e di messa a punto, la nave partì per una lunga crociera addestrativa tenutasi fra il 25 aprile e il 23 agosto 1970 in nord Atlantico, toccando diversi porti americani ed europei.

Nel corso della sua attività l'incrociatore Vittorio Veneto ha partecipato a numerosissime esercitazioni nazionali ed internazionali, svolgendo sempre la funzione di nave comando di gruppi di scorta a unità portaerei o di convogli complessi. Fra le attività svolte sono da ricordare:
Il soccorso portato alle popolazioni colpite dalle alluvioni in Tunisia nel 1973, dai terremoti in Friuli nel 1976 ed in Irpinia nel 1980
la missione con l'incrociatore Andrea Doria e il rifornitore di squadra Stromboli in soccorso dei profughi vietnamiti nelle acque del Golfo di Thailandia.

In seguito all'evolversi della tecnologia, la nave venne sottoposta a lavori di aggiornamento presso l'Arsenale di Taranto durante il periodo 1981-1983, con l'aggiunta di 3 sistemi Breda Dardo, 1 a prua e 2 a poppa, su torri binate da 40mm e 4 rampe di missili a lungo raggio franco-italiani OTOMAT, entrando così nell'era dei missili antinave. È significativo che essa ebbe le artiglierie Dardo in aggiunta e non in alternativa ai cannoni da 76mm, portando a ben 14 bocche da fuoco la sua dotazione. Ma lo è anche per via del fatto che evidentemente non si riponeva fiducia nelle doti antimissile dei 76mm, né si sia sostituito il tutto con 8 cannoni Compatto da 76mm senza i CIWS, e le vecchie artiglierie. Anche la rampa principale MK 10 probabilmente analoga a quella dei classe Belknap, venne sostituita con un nuovo modello.

Il Vittorio Veneto venne a trovarsi così con un armamento molto potente e diversificato, adatto a molte esigenze, e con una mezza squadriglia elicotteri. Uno dei suoi limiti era che i Sea King non potevano operare totalmente dalla nave, perché non c'era spazio nell'hangar per essi (troppo alti).
Dopo i lavori di ammodernamento l'unità partecipò ad ulteriori missioni, tra le quali:

l'operazione Restore Hope in Somalia nel 1993
l'operazione Alba nel 1997 in Albania
le operazioni in Mare Adriatico durante gli avvenimenti della Jugoslavia per costituire una prima cinta difensiva antiaerei al territorio nazionale
Nel corso dell'operazione Restore Hope tra l'11 dicembre 1992 e il 14 aprile 1993, il Vittorio Veneto ha operato come nave comando del 24° Gruppo Navale composto anche dalla fregata, Grecale, il rifornitore di squadra Vesuvio e le navi da sbarco San Giorgio e San Marco con gli uomini del Battaglione San Marco.
Il Vittorio Veneto fece notizia quando nel 1997 si arenò sulle coste dell'Albania, di fronte al porto di Valona, senza riportare particolari danni, ma con un certo danno d'immagine per la Marina Militare Italiana. Non era certo una buona pubblicità, in campo internazionale, che una nave del calibro del Vittorio Veneto, tra l'altro nave ammiraglia dell'Operazione, che stava trasportando truppe e mezzi da sbarcare in Albania, nell'ambito dell'Operazione Alba si arenasse in tale maniera. In seguito all'incidente, il comandante dell'incrociatore venne sostituito. La nave fu disincagliata alcuni giorni dopo da unità da rimorchio della Marina Militare, giunte in soccorso dal porto militare di Taranto.

La nave non è stata più operativa dal 12 ottobre 2003, quando è stata ritirata dal servizio attivo e posta in riserva anche a causa dei crescenti costi e dell'obsolescenza strutturale in generale e dell'apparato motore in particolare. Il Vittorio Veneto ha resistito, grazie agli ammodernamenti, per più tempo rispetto ai più vecchi classe Doria, radiati nei primi anni '90, ma la sua opera è stata riposta poi al Giuseppe Garibaldi, che affida a caccia VSTOL la difesa aerea, rinunciando ai missili SAM a lungo raggio, e usando, al posto dei cannoni da 76 mm, 2 lanciamissili Selenia Aspide/Albatros.

Nel ruolo di nave ammiraglia della Marina Militare Italiana, il Vittorio Veneto sostituiva l'incrociatore lanciamissili Giuseppe Garibaldi, disarmato nel 1971, per poi essere sostituita a partire dal 1985 dalla portaerei leggera/incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi. A titolo di curiosità le due unità ammiraglie - quella precedente e quella successiva alla Vittorio Veneto - erano accomunate, oltre che dallo stesso nome, anche dallo stesso distintivo ottico 551.

Nome
Il nome dell'unità rievoca la battaglia di Vittorio Veneto, combattuta tra il 24 ottobre ed il 3 novembre 1918, presso Vittorio Veneto, sul fronte italiano della Prima guerra mondiale che segnò la fine delle ostilità sul fronte italiano e la resa dell'Austria-Ungheria.
Precedentemente il nome Vittorio Veneto era stato ad una nave da battaglia della Regia Marina facente parte della Classe Littorio che al termine della seconda guerra mondiale venne demolita in ottemperanza alle clausole del trattato di pace.

Nave museo
L'incrociatore Vittorio Veneto è in disarmo dal 29 giugno 2006, cioè non è più armata, ma resta unità della Marina Militare iscritta al quadro del naviglio militare.

Nave Vittorio Veneto diventerà la prima nave-museo italiana; è stato annunciato che la realizzazione verrà effettuata entro il 2010, ovvero alla vigilia delle celebrazioni previste per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia che si svolgeranno nel 2011.